Articolo di Angelo Baglio. 12 Dicembre 2024

Caltanissetta, cuore della Sicilia, non è solo il simbolo di un dramma demografico ma anche un grido d’allarme che deve essere ascoltato. Con una perdita di popolazione pari al 9,8% negli ultimi anni, la città si sta lentamente svuotando. Ma il dato più sconvolgente è un altro: il tasso di disoccupazione giovanile sfiora l’80%. È un problema strutturale, un’emergenza che richiede interventi immediati e straordinari, non solo per fermare l’esodo, ma per restituire dignità e prospettive a un’intera generazione.

Un futuro senza giovani è un futuro senza futuro. La fuga dei giovani da Caltanissetta non è solo una perdita numerica, ma un impoverimento del capitale umano e culturale della città. Giovani costretti ad andare via per trovare lavoro, lasciandosi alle spalle famiglie, tradizioni e radici. Il risultato? Un territorio sempre più vecchio, con economie locali in declino e un patrimonio immobiliare che si deprezza giorno dopo giorno.

Una legge speciale per salvare il centro Sicilia. Di fronte a una situazione così grave, non si può pensare a soluzioni ordinarie. Serve una legge speciale per Caltanissetta e le aree interne della Sicilia. Una legge che introduca misure concrete e incisive, capaci di invertire la rotta. Tra le priorità, deve esserci la creazione di insediamenti produttivi manifatturieri, capaci di generare posti di lavoro stabili e duraturi. La manifattura, con il suo potenziale di attrazione, potrebbe rilanciare un’economia stagnante e ridare speranza ai giovani. Per farlo, è necessaria una politica industriale coraggiosa, che favorisca le imprese con incentivi fiscali, semplificazione burocratica e accesso agevolato al credito.

Una politica sulla casa per ripopolare e riqualificare. Caltanissetta conta circa 8.000 case vuote, un potenziale enorme che rischia di restare inespresso. Una politica sulla casa potrebbe trasformare questa risorsa in un’occasione di rinascita. Iniziative come il progetto “Case a 1 euro” o formule di multiproprietà potrebbero attirare nuovi residenti, sia dall’Italia che dall’estero, interessati a investire in una terra ricca di storia e bellezze naturali. Allo stesso tempo, la ristrutturazione delle abitazioni offrirebbe lavoro a muratori, carpentieri, elettricisti e altre figure professionali, creando un circolo virtuoso tra occupazione e recupero del patrimonio urbano. (cfr. articolo di Salvo Sorbello del 11/12/24)

Non solo economia: investire in formazione e servizi. La rinascita di Caltanissetta passa anche dalla formazione e dai servizi. Le scuole tecniche e professionali devono essere potenziate per formare i giovani alle professioni richieste dal mercato del lavoro, mentre università e centri di ricerca potrebbero attrarre talenti e stimolare innovazione. Inoltre, migliorare i servizi sanitari, infrastrutturali e culturali contribuirebbe a rendere la città più attrattiva per chi vuole restare o tornare.

Il coraggio di scegliere il futuro. Dal dramma dello spopolamento si può uscire solo se lo si vuole davvero. Caltanissetta ha bisogno di scelte politiche forti, di leader che abbiano il coraggio di guardare oltre il breve termine e di investire in un futuro diverso. Non bastano promesse, né interventi simbolici: servono azioni concrete, ambiziose e coordinate. Il centro della Sicilia non può diventare un deserto umano e culturale. La speranza c’è, ma è necessario agire subito, prima che sia troppo tardi.

Angelo Baglio APS Luigi Sturzo

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